La ricchezza del grano

Se gli archeologi hanno scoperto tracce di coltivazione del grano che risalgono al Neolitico è perché questo ha accompagnato l’uomo fin dalle origini della costruzione della sua civiltà. Non è un caso se, diversamente preparato, il frumento compare sia fisicamente che metaforicamente in ogni religione (gli antichi Greci, per esempio, offrivano corone di spighe miste a papaveri a Demetra, dea dell’agricoltura) ma anche, più laicamente, in ogni rito di accoglienza dove il pane viene spezzato e condiviso con l’ospite. Sono aspetti che Francesca Moscheni conosce bene perché fanno parte di quel background culturale che le permette di affrontare un tema come questo mettendo in luce sia bontà che bellezza essendo l’aspetto esteriore importante incentivo psicologico alla nutrizione. I suoi still life di calibrata eleganza sono caratterizzati da un’attenta composizione dell’immagine e dall’uso rigoroso della luce: accostate in dittici caratterizzati da un alternarsi di piani, le fotografie sanno così trasmettere sensazioni non solo visive perché in chi le osserva evocano profumo e fragranza, da sempre caratteristiche del grano. L’originale allestimento di questa mostra che consente al pubblico di osservare le fotografie che calano dall’alto e si librano nel vuoto sembra suggerire le tappe di un percorso narrativo dove si alternano la farina che imbianca un tavolo, l’impasto pronto a dar vita alle più diverse forme, le mani che le preparano, i piatti che le accolgono. Francesca Moscheni è in questo settore una grande professionista che collabora con importanti interlocutori (come Bibliotheca Culinaria, Mokador, Guido Tommasi, Sale&Pepe che qui ringrazia per la concessione delle immagini) ed è perciò che sa rappresentare questo soggetto in tutte le sue forme con una fantasia e un estro davvero pregevoli. La fotografa crea composizioni di grande fascino: le pagnotte emergono da un contenitore ed escono croccanti da una teglia, le fette dei toast stanno impilate come in un inedito grattacielo, gli spaghetti fanno capolino da una pentola, un piatto di fusilli offre allo sguardo la sua raffinata semplicità. Così tutti noi comprendiamo come la fotografia sappia trasmettere sensazioni non solo visive per la sua capacità di evocare profumo e fragranza, da sempre caratteristiche del grano. 

Roberto Mutti