Aleksandr Rodčenko: già nel suo nome pieno di richiami onomatopeici sembra disegnarsi il destino di un personaggio che avrebbe lasciato una traccia indelebile nella storia della fotografia e non solo. Bisognava esserci nati in quegli anni di sogni e di speranze per essere attraversati da una voglia di cambiamenti che sapeva diventare febbre creativa perché la Rivoluzione d’Ottobre non è stata solo, nel 1917, l’abbattimento di un potere debole e come tale insieme grottesco e sanguinario ma anche l’apertura di uno spazio che si immaginava aperto a ogni innovazione anche in campo artistico e culturale.
Roberto Mutti